
Ogni datore di lavoro ha il dovere di fare tutto il possibile per preservare lo stato di salute dei propri collaboratori cercando di migliorare costantemente il loro benessere fisico, mentale e sociale .
Il concetto di salute è infatti definito come il completo benessere fisico, psichico e sociale di un individuo e non coincide con la mera assenza di malattia.
Oggi più che mai l’ambiente di lavoro richiede a tutti una importante capacità di adattamento, in termini di cambiamenti organizzativi, di ruolo e relative attività operative. Investire sul benessere individuale dei collaboratori può aumentare le motivazioni personali degli stessi e accrescere il rapporto di fiducia che sviluppano nei confronti dell’azienda; il tutto per favorire uno sviluppo aziendale nel medio e lungo termine.
Per valorizzare le risorse umane all’interno di qualsiasi organizzazione è fondamentale agire nel campo della promozione della salute. Quali sono le figure aziendali che si occupano di quest’attività?
- La dirigenza aziendale è essenziale per coinvolgere tutto il personale; le buone pratiche “cadute dall’alto” e introdotte senza la condivisione dei lavoratori, sono destinate a fallire. La dirigenza deve dimostrare di credere in ciò che propone.
- Il medico del lavoro identifica e valuta nel tempo i fattori di rischio extra professionale a carattere individuale come l’abitudine al fumo, l’abuso di alcol, l’alimentazione scorretta, la sedentarietà. Può contribuire a far comprendere al datore di lavoro l’importanza d’intraprendere iniziative di promozione della salute puntando l’attenzione su aspetti quali il contenimento di malattie croniche, le assenze per malattia e la limitazione all’idoneità per la specifica mansione. Questi sono fattori critici che, se ben monitorati, migliorano il livello di produttività e il clima aziendale.
- Il responsabile del servizio prevenzione e protezione deve favorire l’introduzione d’interventi efficaci di promozione della salute sul luogo di lavoro incoraggiando i collaboratori a partecipare a tali attività.
- Eventuali professionisti esterni all’azienda (nutrizionisti, psicologi, ecc…) possono essere chiamati in causa per favorire gli interventi di promozione della salute previsti e la messa in atto delle buone pratiche.
- I lavoratori dovranno essere coinvolti all’interno del processo affinché i vari responsabili tengano conto delle loro esigenze e opinioni su come organizzare l’attività nell’ambiente di lavoro, la scelta di partecipare ad attività di promozione della salute sul lavoro deve essere sempre volontaria.