Utilità della visita preassuntiva
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16 Febbraio 2023I lavoratori che svolgono lavori in quota ovvero «attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 metri rispetto a un piano stabile» sono esposti a un importante rischio di cadute dall’alto che deve essere valutato, controllato, prevenuto.
Alcuni lavoratori sono soggetti a disturbi all’apparato vestibolare dell’equilibrio che possono essere causati da una serie di fattori ed hanno come conseguenza vertigini, sbandamenti, difficoltà con il proprio equilibrio.
L’assenza di questi disturbi è considerato requisito vincolante per l’idoneità del lavoratore a svolgere mansioni che comportano il lavoro in quota.
Il medico del lavoro, oltre alla raccolta dell’anamnesi del lavoratore, può contribuire alla diagnosi e al trattamento tempestivo dei disturbi vestibolari sui luoghi di lavoro valutando clinicamente l’adeguatezza dello stato fisico del lavoratore approfondendo la presenza di eventuali problemi dell’equilibrio.
La valutazione fisica consiste in una serie di esercizi che mettono in evidenza la presenza di disturbi vestibolari, esami al sistema vestibolo-oculomotorio e al sistema vestibolo-spinale:
– la “prova indice-naso”
– la prova della deviazione degli indici,
– la Manovra di Romberg,
– la prova della marcia
– la ricerca del nistagmo spontaneo.
Alle prove pratiche viene affiancato un questionario specifico, composto da una serie di domande al lavoratore, volte a mettere in luce eventuali condizioni di salute che possono controindicare lo svolgimento della mansione.