
Gli indicatori del benessere organizzativo
4 Novembre 2020
Infortuni sul lavoro nell’anno della pandemia
18 Febbraio 2021Si deve a Bernardino Ramazzini (Carpi 1633 – Padova 1714) – medico e scrittore carpigiano – la paternità della Medicina del Lavoro che tratta i disturbi e le malattie cui sono esposti i lavoratori: è lui il padre della Valutazione del Rischio.
Già nel 1700 Ramazzini comprese e descrisse nel suo trattato “De morbis artificum diatriba” le relazioni tra ambiente di lavoro e pericoli per la salute analizzando la qualità delle sostanze manipolate dai lavoratori, le loro esalazioni, i movimenti e le posture adottate durante lo svolgimento delle attività produttive. Nel trattato valutò i rischi a cui erano esposti i lavoratori suggerendo alcune misure di protezione della salute che si basavano sulla prevenzione dei pericoli e sulla conoscenza dei rischi.
Ramazzini capì che aveva estrema importanza raccogliere la storia lavorativa di ogni paziente, scoprendo non solo che ciascun lavoratore fosse esposto a rischi diversi a seconda del lavoro svolto, ma anche che la gravità della patologia dipendesse dalle condizioni fisiche dell’individuo. Pertanto, per avere un quadro sanitario del paziente, è necessario raccogliere informazioni riguardanti diversi ambiti (anamnesi lavorativa, personale e famigliare).
Il precetto del medico Bernardino Ramazzini «longe præstantius est præservare quam curare» (“Prevenire è di gran lunga meglio che curare“) è la testimonianza del metodo preventivo che è tutt’oggi lo slogan della Medicina del Lavoro.
Prevenzione e cura si trovano ai due bracci della stessa bilancia: quando prevale la prevenzione si riduce il numero di coloro che hanno bisogno di cure in ambito lavorativo.