Stress è forse una delle parole più utilizzate negli ultimi 50 anni, anche impropriamente, per definire uno stato di malessere.
Il concetto di stress è stato introdotto in medicina per indicare il risultato di una situazione conflittuale tra uno stimolo esterno e la risposta dell’organismo a quel determinato fattore stressante.
Già da diversi anni gli psicologi hanno evidenziato che l’ambiente lavorativo è quello che causa maggiori risposte da stress. Lo stress sul luogo di lavoro può derivare da molteplici fattori, come il carico di lavoro eccessivo, la mancanza di controllo sul lavoro, le aspettative irrealistiche, i conflitti interpersonali, la mancanza di sostegno sociale, la scarsa comunicazione, la precarietà del lavoro, ecc…
I sintomi più comuni dello stress sono: problemi di sonno, problemi intestinali, mancanza di energia, tensioni ai muscoli, tachicardia, ipertensione. Questi fattori possono influire negativamente sulla salute mentale e fisica dei lavoratori e possono aumentare il rischio di malattie come depressione, ansia, malattie cardiovascolari e altri disturbi.
L’aspetto psicosociale del lavoro si riferisce all’interazione tra l’ambiente di lavoro e gli individui che vi lavorano. Ciò include la cultura dell’organizzazione, le relazioni interpersonali, la comunicazione, il supporto sociale e l’equilibrio tra vita privata e lavoro. L’aspetto psicosociale può influire sulla soddisfazione lavorativa, sull’interazione, sulla motivazione, sulla produttività e sulla salute dei lavoratori.
Per le attività lavorative gli effetti negativi si identificano con uno scarso rendimento del lavoratore, in particolare con un maggiore presenzialismo (lavoratori che si presentano comunque al lavoro pur non essendo in grado di svolgere le mansioni in modo efficace) e assenteismo, aumentando inoltre le probabilità del verificarsi di incidenti e infortuni.
Tutte queste condizioni possono portare a una situazione ancora più critica, piuttosto comune negli ultimi 3 anni, la sindrome burnout.
Le donne lavoratrici risultano più svantaggiate in contesti lavorativi che necessitano un maggior impegno di fatica fisica, ma gli studi evidenzano che le cause per cui le donne lavoratrici sono maggiormente colpite da stress, ansia e persino depressione da lavoro sono per di più di natura sociale: remunerazioni inferiori rispetto a colleghi maschi che ricoprono i medesimi ruoli, difficoltà a conciliare carriera e famiglia, trattamenti diversi da parte dei dirigenti e infine minore autonomia e responsabilità.
Il Medico Competente è una figura fondamentale per la gestione dello stress in azienda, sia nella fase di valutazione del rischio grazie alle conoscenze e competenze peculiari della sua professione, sia nelle attività di sorveglianza sanitaria, ove può rilevare disagi causati del lavoro e disturbi da stress lavoro-correlato.